Biologi per la Scienza
Image default
Vicende ONB

La nostra storia con l’Ordine Nazionale dei Biologi

Milano, marzo 2019. Sono su un autobus che mi sta portando in Università. Il telefono squilla. Numero privato. Rispondo. “Parlo con Giovanni Schiesaro?” sì, con chi parlo? “Devi venire in commissariato a Trieste, dobbiamo farti delle domande”.

Vi è mai capitato di pensare di vivere dentro un film? A me sì ed è tutto partito da quella chiamata. Sono Giovanni, ho iniziato la magistrale in biotecnologie industriali, sono stato chiamato dalla polizia postale. Un ex-senatore ha denunciato me, Gianluca e Riccardo per diffamazione aggravata [1]. Se dovessi scegliere la tipologia di film in cui siamo finiti opterei per una commedia all’italiana con qualche punta di dramma. Insomma, una storia che fa ridere ma anche pensare. In questo articolo cercherò di farvi vedere i passaggi salienti che ci hanno portati da una sacrosanta lettera di protesta per un convegno no-vax a una denuncia di diffamazione aggravata. Il film sarà lungo, quindi prego accomodatevi e prendete i pop corn.

Biologi per la scienza è stato il nome con cui abbiamo rappresentato 1000 studenti, ricercatori, e docenti per protestare contro il cinquantesimo anniversario dell’ordine nazionale dei biologi. Il nome è una palese ripetizione in termini, per essere biologo bisogna studiare e lavorare utilizzando il metodo scientifico, il fondamento della scienza. Dire biologo quindi è già sufficiente per rappresentare qualcuno che opera attraverso il metodo scientifico. Nel nostro caso (tutto italiano) è stato doveroso aggiungere quel “per la scienza”, perché il termine biologo e soprattutto l’ordine dei biologi non hanno coinciso con la rigorosa attuazione del metodo scientifico.

Sapevamo che la nostra lettera non avrebbe annullato il convegno, ma era importante testimoniare il dissenso e mostrare a molti colleghi che non erano soli. Concluso l’evento e rimasti con la nostra pagina facebook, abbiamo deciso di portare avanti questa testimonianza. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Per oltre un anno abbiamo mostrato punto su punto tutte le inesattezze e falsità propagate dall’ordine dei biologi, raggiungendo migliaia e migliaia di persone. La massa critica che abbiamo generato ha messo l’ordine dei biologi davanti alla realtà delle cose, non poteva più ignorarci. Per questo motivo siamo stati denunciati. Per inciso, che le nostre proteste fossero motivate lo dimostra anche un articolo comparso su Nature, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo.

La prima denuncia ci ha raggiunti a casa: ricorso civile d’urgenza per la chiusura della pagina. Mi ricordo di essere andato in posta a ritirato il pacco con il mio avviso di giacenza. Oltre 50 pagine di screen e commenti in cui venivamo accusati di diffamare e infangare l’onorabilità dell’ordine. Ricordo lo sguardo di mia madre incredula. In una situazione del genere è facile farsi prendere dal panico, cancellare tutto, chiedere scusa e nascondersi. Fortunatamente non lo abbiamo fatto, abbiamo preso tempo, ci siamo informati e comunicato con i nostri follower attraverso un post cosa stava accadendo.

La chiamata della polizia postale di Trieste per la seconda denuncia penale da parte di Vincenzo D’Anna è arrivata 2 mesi dopo. Di quel periodo ricordo che ho dormito male per 3 notti. Ricordo di essermi chiesto più e più volte chi me l’avesse fatto fare. È durato poco e il merito è stato delle numerose persone che mi sono state vicine e mi hanno supportato. Senza questo forte supporto probabilmente avrebbero vinto loro.

Ma come potevano nasconderci da accuse così pesanti? La stragrande maggioranza dei nostri post era rivolto a un pubblico generalista per spiegare ad esempio che no non ci sono feti abortiti nei vaccini, il tetano non è stato eradicato o che l’omeopatia non è scienza. Giusto per citarne alcune.

Uno dei punti su cui l’accusa ha cercato più e più volte di incastrarci è su alcuni post che parlavano di come si erano svolte le elezioni dell’ordine. La domanda più frequente che ricevevamo era “ma chi ha votato D’Anna?”. Noi abbiamo riportato, senza nessun commento denigratorio di alcun genere, due fatti 1) durante le elezioni solamente una piccola percentuale degli aventi diritto al voto aveva espresso un voto e 2) era in corso ed è tutt’ora in corso (!!!) un processo per presunti brogli elettorali. Noi non siamo un tribunale e non abbiamo mai saputo nel dettaglio come siano andate le cose, tuttavia rimane il fatto che la mancata conclusione di questo processo sia un danno per tutti. Per il consiglio dell’ordine dei biologi, delegittimato nel caso i brogli non siano avvenuti e per il resto della comunità nel caso in cui questi brogli siano effettivamente avvenuti. Chiarezza? Giammai.

Vincenzo D’Anna, il coronavirus padano e quell’indagine su sospetti brogli elettorali

l’Espresso

È servito oltre un anno tra chiamate, avvocati, carabinieri e stress vari. Abbiamo vinto noi: i tribunali hanno riconosciuto che il nostro era esercizio del diritto di critica, non diffamazione. Si potrebbe dire che l’accanimento che ha avuto un ordine istituzionale contro tre semplici studenti sia ingiustificato. Il vero problema in questa storia non è cosa è accaduto a noi, ma il ruolo che questa “istituzione” ha avuto in questi ultimi anni. Dalle conferenze no-vax, all’aver dato un enorme spazio a personaggi del calibro di Giulio Tarro o Loretta Bolgan, agli studi spazzatura sui vaccini, senza dimenticare che l’ordine ha più volte minimizzato o addirittura negato la pericolosità del coronavirus. Mettetevi nei panni un comune cittadino e provate a pensare quanta confusione possano generare queste affermazioni, soprattutto se provengono da un’istituzione.

A chi ci ha seguito e supportato in questi 4 anni, va il mio più grande e caloroso abbraccio. Non abbiamo mollato ed è solamente colpa e merito vostro 🙂


Se ti piace e ritieni utile quello che scriviamo, puoi supportarci tramite il nostro Patreon.


Note e fonti

[1] Per non appesantire il racconto ho da subito inserito Riccardo. In realtà, le denunce che l’Ordine Nazionale dei Biologi ha mosso sono state nei confronti di Giovanni, Gianluca e Sven. Sven non ha mai fatto parte della pagina ma si è visto recapitare ben due lettere. Una in Croazia e una in Francia nell’istituto di ricerca in cui lavorava (link).


Giovanni Schiesaro, membro e fondatore di Biologi per la Scienza, laureato in Biotecnologie Industriali (UniMib) attualmente research assistant presso The Novo Nordisk Foundation Center for Biosustainability.

Articoli correlati

SN01EP02 – Quella volta che siamo finiti su Nature

Biologi per la Scienza

Tutte le inesattezze dette dal presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi sul coronavirus

Biologi per la Scienza

Pseudoscienza istituzionalizzata

Biologi per la Scienza