Biologi per la Scienza
Image default
COVID-19 Divulgazione

La cazzata dei feti abortiti nei vaccini

L’immagine di donne costrette all’aborto per il progresso scientifico si ricollega un fatto tragico della storia umana, che tutti abbiamo conosciuto: gli esperimenti umani condotti da medici nazisti. Vi sveliamo un segreto: non siamo in quel periodo. Fare scienza nel ventunesimo secolo significa seguire delle leggi che regolamentano la sperimentazione scientifica.

Per i campioni fetali esistono regole, non il far west che molti cercano di far credere.

I feti abortiti nei vaccini è come una hit estiva che si ripresenta ciclicamente, quella che sembra dell’anno scorso e invece è di 10 anni fa (ti senti vecchio eh?). Linkiamo alcuni articoli random di BUTAC per conferma: Vaccini e feti abortiti (2015), Feti e vaccini: sempre colpa della rete? (2017) e Feti, vaccini, adrenocromo e QAnon (2020). Ovviamente anche l’Ordine dei biologi e il presidente D’Anna (che salutiamo anche se ci ha denunciati e perso) non sono stati da meno nel rilanciare la hit dei feti abortiti nei vaccini (qui).

Cosa c’è di vero? E soprattutto chi vorrebbe un vaccino proveniente da un aborto indotto volontariamente per fini scientifici? Noi no. Si gioca sull’equivoco. Per comprendere bisogna spiegare la differenza tra coltura primaria e linea cellulare. Cosa sono, da dove derivano e a cosa servono.

Coltura primaria

La coltura primaria è un campione di cellule prelevato e trasferito alla coltura in laboratorio. Le cellule di una cultura primaria possono provenire da tessuti animali o umani, sani o tumorali e sì, anche da materiale abortivo.

Linea cellulare

La linea cellulare fetale non è la stessa cosa di un tessuto prelevato da un feto. La linea cellulare è un campione di cellule adattate alla vita in laboratorio. Le linee cellulari fetali discendo da un singolo campione, le più famose giungono da campioni di oltre 50-60 anni fa. Queste linee cellulari sono composte da cellule immortalizzate che presentano delle caratteristiche morfologiche e genetiche ben precise e sono relativamente stabili nel tempo. E si le linee cellulari vengono spesso impiegate nella produzione di farmaci biologici (come ad esempio anticorpi monoclonali, vaccini e varie proteine).

Nel caso dei vaccini contro il SARS-CoV-2 nessun prodotto in commercio contiene alcuna cellule fetale. Quello che al massimo si può dire è che Pfizer e Moderna hanno utilizzato delle linee cellulari di origine fetale per validare nelle fasi iniziali i loro vaccini [1]. Allo stesso modo Johnson & Johnson ha utilizzato linee cellulari fetali durante lo sviluppo del vaccino. Nessuno scandalo, le aziende hanno utilizzato delle linee cellulari che vengono impiegate regolarmente nella ricerca scientifica in tutto il mondo.

Nessuno aborto è stato indotto nel 2020 per permettere lo sviluppo di vaccini che salveranno migliaia di vite umane.

Per fare un paragone finale. La coltura primaria equivale alle prime patate giunte dall’America in Europa nel 1500. La linea cellulare equivale a tutte le patate discendenti da quei primi tuberi importati. Dire che per fare i vaccini oggi si usano i feti abortiti equivale a dire che per fare le patate fritte bisogna andare ogni volta a prenderle in America: chiaramente falso. E pure ridicolo.

Fonti
[1] Fact Check-Johnson & Johnson’s COVID-19 vaccine does not contain aborted fetal cells

Articoli correlati

I no-vax citano i miei studi sul grafene senza averli capiti

Biologi per la Scienza

Italian SARS-CoV-2 Sequencing Network (ISSN)

Biologi per la Scienza

Vaiolo delle scimmie: un paio di cose che probabilmente vuoi sapere sul vaccino

Biologi per la Scienza