Biologi per la Scienza
Image default
COVID-19 Opinioni

AstraZeneca corretto Pfizer

Partiamo da una premessa: in un mondo ideale i minori di 60 anni vaccinati in prima dose con AstraZeneca dovrebbero avere la possibilità di scegliere se fare il richiamo con lo stesso vaccino o passare a Pfizer/Moderna.

Visto che non viviamo in un mondo ideale però, in Italia si è scelto di usare per la seconda dose necessariamente un vaccino a mRNA, una scelta che non condividiamo particolarmente per due ragioni:

– il rischio di avere una trombosi atipica dopo la seconda dose di AZ è dalle 10 alle 100 volte inferiore di quello di averlo alla prima (quindi con un’incidenza veramente ridicola nell’ordine dell’1 su 1 milione)
– la comunicazione al riguardo è stata pessima e giustamente le persone si chiedono quale possa essere il vantaggio di cambiare un protocollo noto per uno meno noto

La questione dunque è: cosa sappiamo del mix AstraZeneca-Pfizer?

Poco, ma decisamente più di niente.

Entrambi i vaccini AstraZeneca che Pfizer inducono le nostre cellule a produrre temporaneamente la proteina S, e visto che il nostro sistema immunitario è di bocca buona non fa differenza che la proteina provenga da un mRNA o da un vettore virale, quindi almeno dal punto di vista teorico dovrebbe funzionare.

E voi giustamente direte “sì, ok, bella la teoria, ma nella pratica?”. Nella pratica ci sono dei piccoli studi che indicano come effettivamente funzioni, potenzialmente anche meglio del doppio AstraZeneca o doppio Pfizer. Ripetiamo, sono studi piccoli, ma dai risultati chiari e incoraggianti.

Se quindi dal punto di vista dell’efficacia possiamo avere una certa fiducia, quello che spaventa di più sono gli effetti collaterali. Dei vari (sempre piccoli) studi fatti sulle vaccinazioni miste, la maggior parte sembra indicare poche differenze rispetto a una vaccinazione Pfizer completa, anche se ce n’è uno che ha riportato una maggiore frequenza di effetti collaterali lievi (quindi più persone potrebbero avere un po’ di febbre, non più persone con più febbre). Sempre per quanto riguarda la sicurezza della pratica, bisogna considerare anche che in Francia, Germania e Spagna sono mesi ormai che fanno vaccinazioni miste, e non sono emersi effetti collaterali gravi (ma magari è solo perché là i giornalisti sono un po’ meno sciacalli, chi può dirlo).

Infine, bisogna considerare che stando alle attuali direttive l’alternativa è solo una: rimanere con una dose sola.

Questa, possiamo dirla con certezza, è una pessima idea. Una dose è sufficiente a proteggere dalla variante inglese (alpha) ma è molto meno efficace contro la variante indiana (delta).

La variante delta è diventata in poco più di un mese la variante prevalente in Inghilterra nonostante l’inizio dell’estate e l’alto numero di vaccinati, ed è abbastanza verosimile che presto diventerà prevalente anche da noi in Italia.
Decidere di non fare la seconda dose renderebbe quindi inutile anche la prima, esponendovi al rischio di ammalarvi.

Pur capendo le incertezze e la frustrazione riguardo a questa decisione presa sulle seconde dosi di AstraZeneca, noi vi consigliamo comunque di proseguire con la seconda dose, sia essa Pfizer o Moderna.

Incazzatevi, ne avete il diritto, ma non rinunciate a proteggervi.


Riccardo Spanu, membro e fondatore di Biologi per la Scienza, laureato in Pharmaceutical Biotechnologies (UniPD).

Articoli correlati

6 luoghi comuni sui vaccini anti-COVID

Biologi per la Scienza

Cambieremo il mondo. E lo faremo con i tuoi soldi.

Biologi per la Scienza

Two dosi is megli che one

Biologi per la Scienza