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Il Calendario dell'Orrendo

È poco più di un’influenza | 1 Dicembre

Ultimi giorni di febbraio, primi casi italiani DOC appena scoperti e anche primi morti.
Maria Rita Gismondo, si lamenta in un post su Facebook di come “si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale” e le fa eco qualche giorno dopo Matteo Bassetti che dice che “è una forma un pochino più impegnativa di una forma influenzale”.
Ai tempi, i dati disponibili provenienti dalla Cina davano una letalità attorno al 3%, con un 5% di ricoverati in terapia intensiva e un 15% in altri reparti, nonché una velocità di diffusione di gran lunga superiore a quella dell’influenza stagionale.
Anche senza considerare il già palese pericolo di sovraccarico degli ospedali e di saturazione delle terapie intensive dovuto alla velocità di propagazione, i soli dati su ricoveri e mortalità sarebbero dovuti essere ben sufficienti a rendere chiara la differenza con l’influenza, che ha una mortalità ben inferiore all’1%.
Inoltre, non solo per l’influenza sono disponibili farmaci e vaccini specifici, cosa che per il COVID tutt’ora non abbiamo, ma è anche un virus molto più conosciuto a livello scientifico.
Non dobbiamo infatti dimenticare che del nuovo coronavirus non si conoscevano né durata dell’immunità una volta superata la malattia (per chi la superava) né tantomeno gli eventuali possibili strascichi una volta guariti (argomento tutt’ora dibattuto).
Paragonare SARS-CoV-2 all’influenza stagionale era quindi non solo sbagliato alla luce dei dati che già c’erano a disposizione, ma anche poco prudente in virtù delle informazioni che tutt’ora non abbiamo.


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